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CAMBIAMENTO O MIGLIORAMENTO?

Aggiornamento: 6 dic 2023



L'altra volta abbiamo distinto il significato di immaginazione e fantasia e abbiamo accennato a come l'immaginazione ci può aiutare a cambiare vita. https://riseicoach.wixsite.com/esserci/post/immagine-e-fantasia-chi-ci-aiuta-nel-miglioramento


Oggi vedremo come usare l'immaginazione, ma prima voglio anche definire quella parola che ho usato prima, ossia "cambiare".


Affermare di voler cambiare vita potrebbe essere pericoloso, perché non definisce il come.


Se io voglio cambiare vita, potrebbe succedere che il cambiamento mi venga dato attraverso una situazione tragica come, ad esempio il licenziamento.


La vita certamente cambia, ma non come avrei voluto io, bensì secondo quel nutrimento negativo del sé di cui abbiamo parlato nel precedente post.


Io sostengo che sia molto più utile definire quel cambiamento utilizzando la parola "miglioramento", che non lascia troppa libertà al caso nel farmi ricevere ciò di cui ho bisogno.


Certamente per ottenere il miglioramento potrebbe essere necessario attraversare un momento di difficoltà, come il bambino che deve superare la difficoltà di stare in equilibrio sulla bici se vuole togliere le rotelle e migliorare il suo modo di muoversi con la bici.


Questo aspetto va tenuto molto ben presente mentre viviamo e facciamo qualcosa per migliorare la nostra vita, ma possiamo usare alcune parole capaci di aiutarci ad entrare in sintonia con una realtà migliore.


Ed è qui che torniamo a parlare di immaginazione.


La nostra mente lavora esclusivamente per immagini, a livello conscio e, soprattutto, a livello “non conscio”.


Se io dico la parola casa tutti noi capiamo di ciò che sto parlando perché, in ognuno di noi, si realizza un'immagine, non conscia, di casa nel suo concetto generico; ma quell'immagine di casa soggettivo è decisamente diversa per ognuno di noi.


In filosofia il passaggio da casa specifica a concetto di casa generico si chiama astrazione.


Quindi: quando noi parliamo di cambiamento, nel nostro "inconscio", potrebbe esserci un’immagine che contiene stati emotivi ancora agganciati a sensazioni negative, che potrebbero generare un cambiamento poco soddisfacente.


Nel chiedere il miglioramento l'inconscio dovrà necessariamente creare un simbolo che non è più generato insieme ad emotività negative, bensì con tutte le implicazioni positive, sensazioni, emozioni e sentimenti, che quella parola implica e che noi vogliamo vivere nella nostra vita.


Dobbiamo quindi lasciare che nella nostra mente si generi un’immagine, che può essere anche simbolica, di quello che vogliamo vivere dal punto di vista dei sentimenti, senza necessariamente entrare nei dettagli materiali del miglioramento.


La nostra ricerca va nella direzione di un benessere emotivo, spirituale, tutto quello che poi è materia fa parte di quella che Freud chiamava analisi di realtà, ossia il cercare nella realtà, o il creare nella realtà, quella situazione di bella vita usando ciò che la realtà ci propone.


Non posso creare cose che non esistono, ma posso mettere insieme le cose che esistono in modo da ottenere quello che mi fa star bene.


Il concetto è certamente gestaltico, ma funziona così.


Quindi, nel chiedere il miglioramento, siediti in un luogo sereno ed osserva quell'immagine, anche simbolica, che ti fa sentire nel corpo il piacere, la forza, lo star bene che tu vuoi realizzare nella tua vita e memorizzala in te, lasciando che siano quelle sensazioni a determinare le tue azioni, predisponendo la realtà a dare forma al tuo miglioramento di vita.


Come detto nel post precedente: se l'inconscio era così bravo a nutrirsi di emozioni negative creando situazioni negative, sarà altrettanto bravo a creare situazioni belle per nutrirsi delle emozioni belle che ha assaggiato durante il tuo dialogo con lui.


Andrea Catanese

Counselor psicosomatico

Ideatore del Riequilibrio Energetico Ideodinamico





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