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PREGHIERA DI NATALE 2023




Per questo Natale 2023 Voglio condividere con voi una preghiera riscritta in un linguaggio che sia più consono alla comprensione del nostro attuale modo di esprimerci, mantenendo il più possibile il significato originale della preghiera.


In questa premessa va anche detto che la preghiera che riscrivo, in realtà, non è una preghiera, bensì esprime ed insegna l'atteggiamento che ognuno di noi deve avere quando è immerso nella vera preghiera che è lo stare in silenzio ad ascoltare la verità del Creatore che tutto sa di noi  (Mt 6, 6-7).


Questa preghiera, o meglio questo insegnamento, che vado a riscrivere, è il ben noto Padre Nostro.


Ripeto che lo stiamo per leggere riscritto con parole più comprensibili per noi oggi mantenendo il significato originale.


Nella prima riga metto il testo del Vangelo, subito sotto la rielaborazione..


Padre nostro che sei nei cieli

Padre Nostro che sei altro rispetto questa realtà terrena,


sia santificato il tuo nome

aiutaci a rendere santo il tuo nome e rendere puro il nostro cuore


venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra

si realizzi il tuo progetto, secondo il tuo volere, affinché sulla terra il progetto rispecchi quanto voluto da te nella dimensione spirituale.


rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori

perdona le nostre colpe così anche noi saremo in grado di perdonare quelle dei nostri simili,


non ci abbandonare alla tentazione

aiutaci a ricordare sempre chi siamo veramente


ma liberaci dal male

e liberaci dal maligno che vuole sedurci con la falsità.


APPROFONDIMENTO:


La frase "aiutaci a rendere santo il tuo nome e rendere puro il nostro cuore” deriva dal riferimento biblico Ez 36, 23-30, (che ti invito a leggere tutto) e dove leggiamo: “Santificherò il mio nome grande, disonorato fra le genti, profanato da voi [...] Vi libererò da tutte le vostre impurità [...]”. In pratica il popolo aveva bestemmiato il nome di Dio e reso impuro il suo cuore. Quindi l’atteggiamento nella preghiera - fatta in silenzio (Mt 6, 6-7) - serve per ritrovare santità e purezza di cuore. 


Il “non ci indurre in tentazioni” diventato oggi “non ci abbandonare alla tentazione”, lo riscrivo come “aiutaci a ricordare chi siamo veramente” perché nelle tentazioni, il maligno tenta Gesù  promettendogli cose e beni materiali, ma Gesù risponde sempre con un “no”, a dimostrazione che lui sa chi è veramente e sa cosa veramente è per lui. Questo è il significato esegetico di quel passo.


Finisco poi sostituendo la parola “male” con la parola “maligno”,  primo perché “male “ ci fa pensare a qualcosa legato alla malattia, e non è plausibile; secondo perché, essendo un argomento spirituale, la Scrittura non può fare riferimento al male, bensì a chi il male lo genera, quindi al maligno, che è fonte delle tentazioni e delle malattie, guerre e disgrazie varie. Inoltre sostituisco il “ma liberaci” con “e liberaci” perché le due azioni sono connesse e sequenziali tra loro; mentre il “ma” stacca e separa le due azioni. 


Forse non tutti gradiranno questa riflessione e trascrizione, ma (visto che separa?) ma in esegesi è chiaro che questo sia il vero significato del Padre Nostro, ossia non una preghiera, bensì un atteggiamento.


A proposito: il Padre Nostro che leggi nel Vangelo è stato scritto quasi 100 anni dopo il versetto di Mt 6, 6-7… ed il Vangelo è stato scritto dopo più di 60 anni dalla morte di cristo. Domanda: come può aver dato Cristo quella preghiera? 


Ok… diciamo tramite lo Spirito Santo che è  “il Consolatore che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.”(Gv 14:25-26). O ancora: “egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire.  Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.” (Gv 12-15). Ed il PAdre Nostro ci annuncia quale deve essere l’atteggiamento nella preghiera.


Così, tra chi ha storto il naso e chi ha orecchie per intendere, questo è quanto volevo dare per una riflessione spirituale della nostra vita e del Natale 2023 in cui, più di altre volte, credo abbiamo bisogno di riuscire a stare in sintonia e ascolto con il Creatore per vivere e migliorare la vita di e in questo mondo che, ricordiamolo, non è nostro bensì del Creatore. Noi abbiamo solo il compito - e non è poco - di amministrarlo a Suo nome coltivandolo (kabash) e custodendolo (radah) (vedi https://www.retesicomoro.it/vero-significato-dominio-uomo-creato/)


Buon Natale 2023



Andrea Catanese

Counselor psicosomatico

Ideatore del Riequilibrio Energetico Ideodinamico®



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