TUTTO E' CAMBIATO
- Andrea catanese

- 27 ago 2021
- Tempo di lettura: 4 min

Come ci hanno insegnato a mettere le monetine nel carrello della spesa per rimetterlo al suo posto?
Come ci hanno insegnato la distanza di cortesia negli uffici?
Per il carrello ci hanno fatto usare una moneta che aveva un valore minimo, insignificante, ma al quale, nel contempo, non avremmo mai rinunciato, per poi riuscire a farci fare lo stesso comportamento anche oggi che usiamo un pezzo di plastica al posto della monetina.
Per la distanza di cortesia ci hanno segnato il territorio con una linea a terra, e ora, anche senza la linea a terra, continuiamo a mantenerla.
Come hanno fatto?
Si chiama introiezione di una regola e richiede un tempo perché essa venga accettata. Un tempo relativamente lungo... almeno qualche mese.
L’importante e che tale regola non sia imposta dall'alto, ma indotta con calma, senza che ce ne accorgiamo. Deve diventare una nostra scelta affinché essa sia efficace sempre e ovunque.
per approfondimenti puoi vedere: https://www.disinformazione.it/strategie_manipolazione_media.htm
o leggere il libro di Cialdini: "l'arte lla persuasione".
L’hanno fatto anche col film della sera. Negli anni ‘90 il film della sera era alle 20.30. Poi hanno iniziato a ritardare il film di qualche minuto allungando la pubblicità... ogni settimana un poco poco più lunga, in odo quasi impercetibile ma costante. Così, dopo più o meno un anno, il film della sera era stato spostato alle 21 e due anni dopo alle 21.30. Il tutto senza che nessuno si lamentasse troppo, facndolo diventare normale.
Tutti ci siamo adattati a questa nuova realtà senza batter ciglio.
Tutto questo per porti una domanda: secondo te, non sta succedendo lo stesso negli ultimi 18 mesi? Non stanno modificando le nostre abituduni in modo semplice ma costante, facendoci accettare cose banali... all'apparenza banali... per trovarci con un modo nuovo di fare e pernsare? Come successo con la monetina del carelo? La distanza di cortesia e il film della sera?
Vediamolo insieme.
Piccola premessa: la mia è una riflessione non una veggenza!
Quindi riflettiamo.
Le aziende hanno visto che i loro dipendenti sono in grado di lavorare da casa. E le persone hanno lavorato da casa per circa 60 giorni, abituando il loro ritmo lavorativo a quella realtà, come è successo per il carrello, la distanza di cortesia, il film delle 20.30.
Insomma: il dipendente ha potuto produrre quanto prima ma, forse, in tempi minori senza che il suo capo lo vedesse. Il suo capo, di fatti, vede la produzione e quindi è contento.
Guai se scopre che l’hanno fatto in 4 ore anziché 8, perché sarebbe la giusta causa per aumentare la quantità di lavoro o diminuire la paga.
Ma ciò che l’azienda vede è che può risparmiare su uffici, affitti, scrivanie, sedie, computer, bollette, ecc. ed avere comunque un dipendente.
Certo: questo vale solo per chi fa lavori intellettuali e d'ufficio, ma può cambiare la vita a tante persone.
La ristorazione è diventata più per asporto di prima (odio l’inglesismo take away!), cosa a cui già si puntava. Già prima avevamo conosciuto Justeat, la pubblicità ce “il tuo pasto McDoald a casa tua”, ecc
Ora: questo cambiamento è un male? è un bene? Non lo so.
Come sempre è percezione soggettiva di chi lo subirà.
Certo potrebbe essere l’inizio di un nuovo isolamento sociale.
Lavorare da casa forse ti toglie dagli occhi del capo e ti permette di avere più tempo libero, ma stare sempre in casa è allineante.
Immagina di alzarti ogni giorno a casa tua e renderti conto che sei già in ufficio; che la TUA casa è anche il tuo ufficio PER SEMPRE. Come ti senti?
Ecco: qua inizia ad essere importante il come useremo il nostro potenziale.
Dagli studi fatti e dagli esperimenti psicologici effettuati, si evidenzia che lasciando libertà al lavoratore e dandogli solo il traguardo da raggiungere, egli lavora meglio e produce di più.
Lo so: nonostante tutto questo le aziende pensano al contrario, imponendo ore di lavoro ed eliminando le pause (ma vedi google per capire come invece funziona la libertà).
Nello smart working la liberà d'azione è solo apparente: in realtà si è già visto che si lavora di più, quasi senza orario.
Ma poco importa. Dal punto di vista dell'azienda c'è solo da guadagnarci.
Dal punto di vista umano solo da perderci: zero relazioni, forte alienazione.
A propostìito: lo sapevi che da uno studio condotto in ambito di stress lavoro correlato si è scoperto che per stare meglio e vivere meglio contano molto di più le relazioni con i colleghi che con la famiglia?
Cavolo che brutta notizia se penso a una vita in smart working!!!
Ti dico tutto questo perché domani ESSERCI sarà differente.
Molte cose non dipenderanno da noi, perché verranno imposte da uomini di potere o dalla natura;
altre potremo e dovremo gestirle; come la paura di tornare vicini per strada e nei locali;
e ad altre dovremo trovare adattamento o trasformazione, come ad esempio il lavoro che potrà essere da casa.
In ogni modo questa riflessione ci porta all'ultima cosa importante:
Dobbiamo iniziare a lavorare su di noi con l’ascolto attivo del nostro profondo; dobbiamo comunicare con lui, e capire dove staimo andando e come vogliamo vivere.
Come fare tutto questo?
Mettiti in una stanza da solo, in silenzio.
chiudi gli occhi e immagina il tuo domani.
Nel contempo ascolta il tuo corpo e le tensioni che esso ti fa sentire.
Quello che verrà alla luce sono le tensioni che il tuo non conscio vive e proietta nel mondo e che ti fa sentire attraverso il tuo corpo.
Ricorda: quando hai paura tu senti dolore alla pancia.
Questo è come comunica il non conscio, che per me è, in realtà, la tua anima.
Ritorniamo all'esercizio:
ascolta le tensioni che si sono create nel tuo corpo davanti alla tua visione del domani.
ACCETTALE e chiedi a loro di TRASFORMARSI in un’energia più usabile, capace di aiutarti a vivere meglio il domani.
A questo punto lascia che quelle tensioni muovano il tuo corpo alla ricerca di una nuova postura, un nuovo modo di respirare, una sensazione di forza e benessere.
Quando ti trovi nello stato positivo, fermati, ascoltati attraverso il corpo e chiedi di poter vedere come è la tua vita se usi quella energia.
Accogli qualsiasi risposta e, se ti piace al 100%, resta con le sensazioni che vivi.
Ringrazia la tua anima per quello che ti fa vivere e torna nel tuo presente portando con te quella sensazione e quel obiettivo positivo che hai ricevuto.
Quello che hai visto e provato è ciò che è ti appartiene se resti in sintonia con il bello della tua anima, con ciò che vuoi veramente vivere in futuro.
Fantasia?
Allora leggi questa recensione: https://www.facebook.com/risei.coach/photos/a.748533465675643/748533549008968/?type=3&theater
Io sono Andrea Catanese
titolare di #ESSERCI: il tuo potenziale in atto
ideatore del metodo R.E.I.
e ti auguro una buona giornata.
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