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SUCCESSO E INSUCCESSO


Spesso sentiamo le persone lamentarsi per aver fallito.

La società sembra tutta tesa a cercare il fallimento altrui e spinge per una perfezione che non può esistere.


Anch'io mi sono spesso lamentato dei miei fallimenti, fino a quando, un evento della vita, mi ha fermato ad ascoltare e pensare.


Pensare... che abbiamo tre parole per indicare i nostri risultati:

successo;

fallimento;

insuccesso.


E cosa succede se sostituiamo la parola fallimento con insuccesso?


L'insuccesso è diverso dal fallimento.

Io non mi sentivo un fallito, solo che non avevo il successo che volevo.


Riflettendo allora sull’insuccesso, mi sono chiesto se quel “in” era privativo e mi sono risposto che sì.

Quindi IN-successo diventava “non successo”.


Come “in-cinta” che significa “senza cintura” (è difficile mettere la cintura se hai un pancione con dentro una creatura!).


Eppure le persone si fermano nel “fallimento”, visto nel suo aspetto peggiore: "non sono riuscito a fare, ad ottenere quel qualcosa e mai lo otterrò". Il fallimento ti imprigiona in una via senza uscita, nella quale neppure tenti più, nella quale già ti predisponi al non ottenere!!


Questo è ciò che pensiamo quando pronunciamo la parola fallimento.


Ma se invece uso la parola “insuccesso”... cambia qualcosa? Beh, cambia tutto!!!


In-successo, non successo, lascia aperta la porta alla possibilità che quel qualcosa succeda; mi dice che posso ancora agire affinché quel qualcosa succeda; e soprattutto lascia aperta la porta al mio agire affinché possa capire cosa cambiare e migliorare affinchè succeda la cosa migliore per me. Mi lascia la possibilità di valutare se ho fatto e se sto andando nella direzione giusta, affinché succeda la cosa giusta.


IN-successo è la parola che cambia la percezione, che cambia il ragionamento, che fa riflettere sull’obiettivo e su noi stessi, che ci mantiene vivi nel miglioramento.


In-successo è solo una tappa verso il successo; dove successo non è il diventare famosi, bensì è il fare succedere, l’accadere di quel qualcosa che ci rende realizzati e felici.


Quel “in” da privativo può trasformarsi in “inclusivo”, ossia da “non successo” diventare “è successo”, “sono nel (in) successo”, sono “dentro e partecipe a quanto successo”.


E’ una particella piccola, ma molto, molto potente se l’ascolti nel modo giusto.


In-successo” diventa allora il “successo-in…


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