PSICOSOMATICA AZIENDALE
- Andrea catanese

- 29 dic 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 2 ott 2023

Domanda: Un'azienda è fatta di persone, quindi può essere "curata" con gli stessi principi della psicosomatica applicata ad una persona?
All’inizio di un’attività si usano frasi del tipo: “diamo vita a una nuova organizzazione….”.
“Dare vita” trova analogia con “Animare”, quindi con “persona”.
L'azienda ha un'anima, che non è solo quella del fondatore, ma è di ogni persona che ci lavora.
Ogni ufficio o reparto è come un organo del corpo umano che sa lavorare in autonomia, ma se si ammala coinvolge tutta la persona/azienda.
In psicosomatica, per curare un dolore, un organo o una situazione, si ascolta la parte dolorante, o in disfunzione, e la si inserisce nel contesto comportamentale della persona.
Esempio: un dolore alle ginocchia ci dice che la persona ha paura di muoversi verso qualcosa o qualcuno. Definito il “chi” o “cosa”, si lavora attraverso il corpo per capire come poter affrontare la situazione e risolverla.
Lo stesso ragionamento lo si può applicare ad un’azienda?
Se l'azienda ha difficoltà nelle relazioni con i clienti o nuovi possibili partner, si può guardare all'ufficio competente come un organo che soffre ed agire come si farebbe in una seduta di psicosomatica? Ossia lavorare sulle persone, cellule di quell’organo aziendale, per ripristinare la sua funzionalità?
Per risolvere il problema non è sufficiente dire al cervello: fai così! Risolvi questo problema o ti licenzio. Bisogna andare a lavorare con la parte più profonda. Bisogna verificare gli stati emotivi che generano il problema e portarli a lavorare in sintonia con tutto il corpo/azienda.
Questo non può essere fatto attraverso un atto logico, bensì attraverso un coinvolgimento di tutta la persona.
Io, con le persone, uso un metodo, registrato a mio nome come R.E.I., che bypassa la mente logica e lavora direttamente con il corpo, vera sede del comportamento automatico nascosto, vera sede della cosiddetta profezia auto-avverante.
Hai presente quando la testa dice “lo faccio”, ma il corpo ti tiene inchiodato dove sei, facendoti sfuggire l’occasione della tua vita? Bene. con il mio metodo faccio in modo che il corpo collabori con la mente, e viceversa, affinché ci sia sintonia d’intento nel realizzare il tuo obiettivo.
Emmanuele, una persona che ha provato il mio metodo, ha scritto: “R.E.I. permette una connessione con un riscontro così immediato e così percepibile da subito [...] un grandissimo potenziale da poter sfruttare [...] talmente potente e di una tale grandezza che lascia senza parole”
Ora, tornando alla psicosomatica aziendale (come l’ho chiamata) mi domando:
Se l’ufficio di cui sopra è il problema dell’azienda nel gestire le relazioni con i clienti, e si andasse a lavorare sulle dinamiche psicosomatiche di chi lavora in quel settore, portando in sintonia la parte mentale con la parte fisica, dove mentale è il “devo fare”, mentre il fisico è il “posso essere efficace”, si riuscirebbero a migliorare i risultati?
Se è il corpo a bloccare il successo davanti all’occasione della tua vita; se è il corpo a farti restare a casa in malattia per evitare il lavoro; se è il corpo a rendere inefficace la relazione con i clienti (pensa alla comunicazione non verbale, per esempio) o qualsiasi altro settore dell’azienda e noi lavoriamo attraverso il corpo della persona che svolge quel compito, ripristinando un entusiasmo, una motivazione soggettiva a fare bene quel servizio, l’azienda diventa più sana? Diventa più efficace? diventa migliore?
Non si tratta di togliere lo stress o qualche dolorino, bensì di restituire alla persona il piacere di lavorare, riportandolo ad apprezzare il lavoro e le cose che può fare e vivere grazie a quel lavoro.
Donare una rinnovata autoconsapevolezza di ciò che la persona può vivere e dare nel lavoro, in quel lavoro!
Aiutare la persona a diventare proattivo e propositivo nel raggiungimento di un obiettivo sulla base di un esigenza emotiva soggettiva, così che la persona possa godere di quel successo aziendale sapendo che è stata parte attiva nella sua realizzazione.
Certo! il mio discorso vale solo per un’azienda che considera il dipendente fonte attiva della crescita aziendale, in un contesto di relazione e rispetto.
Che sa che al centro del successo c’è una relazione, anche se permane una scala gerarchica dei ruoli.
Un’azienda che ha fatto suo il concetto di win to win, come dicono nei webinar di marketing.
E’ possibile ottenere questo? Io mi rispondo che “sì”.
La verità è che questa è solo una riflessione su come la psicosomatica potrebbe migliorare un’azienda.
E’ un sassolino lanciato con la curiosità di scoprire, attraverso i commenti, soprattutto di chi lavora in azienda, se è fattibile.
Grazie a tutti coloro che mi aiuteranno a scoprirlo.
Andrea Catanese
ESSERCI: il tuo potenziale in atto
Per informazioni: risei.coach@gmail.com




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