MESSAGGIO PER TE
- Andrea catanese

- 17 dic 2021
- Tempo di lettura: 2 min

Ho scoperto che la cosa più difficile è essere chi sei.
In ognuno esiste quella sensazione di essere diverso da ciò che si è.
Ma più forte di tutto è il dolore della spinta interiore di quell'essere che siamo e che spinge, spinge, spinge con tutta la sua forza per uscire e vivere la vita.
Ma noi lo tratteniamo perché, da piccoli, ci hanno sgridato, punito, deriso.
Ma lui, l'ESSERE spinge avanti per uscire e uccidere il tuo NON ESSERE.
Ti arrabbi con Dio e gli altri perché, mentre gli altri fanno e ottengono, tu sei là, fermo al palo senza risultati.
E lo sai perché?
Perché a te non è concesso di essere ciò che non sei.
Se otterresti dei risultati attraverso al tua finzione, Dio diventerebbe falso insieme a te. E questo non può succedere.
Ricordi?
“Io sono colui che sono". [Esodo 3:14].
Soffri perché è scritto che tu devi diventare ed essere colui che sei.
Pensa a Noè, Mosè, Isaia, fino ad arrivare a Gesù.
Paura, rifiuto iniziale per poi cedere e realizzare il loro progetto vero con grande soddisfazione, tanto da restare nella storia.
Devi uccidere l'uomo vecchio e falso per far nascere e vivere quello nuovo e vero. Non è una morte fisica, bensì psicologica, emozionale.
E' una bomba atomica che esplode dentro e distrugge tutto ciò che è attorno a te per restituirti subito un nuovo mondo, pieno di soddisfazioni, gioie, relazioni, amicizie.
Come vedi poco e niente di materiale, solo realtà emotive.
Saranno loro il nutrimento della tua anima e saranno loro a ricostruire un nuovo mondo materiale dove trovare casa, vestiti, cibo, e quanto utile alla tua vita vera e sincera.
Devi fermarti e lasciare che l’uomo nuovo esca allo scoperto, sostenuto e difeso dalla verità inscritta nella tua anima.
E’ un soffio, un respiro, forse più un’espirazione che esce per lasciare andare l’inutile, per liberare l’anima dalle catene e prendere, subito dopo quel nuovo respiro, quella nuova inspirazione che entra fredda come appena nati e brucia dentro la passione del sapere che sei nato a vita nuova, forte e consapevole che tu sei colui che sei.
E come uscire dall’acqua dopo che sei rimasto troppo tempo sotto e ti manca il fiato. Hai avuto paura di non farcela, hai sentito la morte vicino che ti ha spinto in superficie in quel gesto disperato di voler vivere e che ti ha portato con la testa fuori dall’acqua a prendere l’aria vitale che ringrazi anche se ti fa tossire. Ma sai di essere vivo.
Devi uscire dall’acqua, devi lasciarti bruciare dall’aria che entra nei polmoni e urlare il tuo pianto di gioia per aver avuto il coraggio di lasciare che sia.
Ho imparato che devi fidarti di quella forza che preme dentro di te per uscire a vivere e che porta il tuo stesso nome.
Un nome che rappresenta la parte migliore di te, che dice che “Tu sei colui che sei”.




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