IL LINGUAGGIO DEL SINTOMO
- Andrea catanese
- 27 nov 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 28 nov 2023

Il linguaggio psicosomatico è preciso e va conosciuto, capito e rispettato.
Il linguaggio del sintomo non è statico, bensì dinamico, perché il corpo è concepito per muoversi.
Basta guardare i bambini per capirlo: essi non stanno mai fermi e si esprimono con tutto il corpo, in modo molto dinamico.
Se nel corpo c'è un sintomo è perché non si muove nel modo giusto, perché l'energia animica, che abita nel corpo, non si muove nella vita nel modo giusto.
Il sintomo è un linguaggio preciso.
Se la sera un piede si muove in modo compulsivo, ruotando su se stesso, producendo una tensione interna alla caviglia… è perché è bloccata un'energia legata ad una incapacità a muoversi nel mondo, a trovare la giusta direzione.
É come una radio su cui si fa scorrere, su e giù, destra e sinistra, il cursore in cerca della giusta sintonia, della stazione che piace a noi.
Il piede fa lo stesso: ruota in modo compulsivo in cerca della giusta sintonia con la direzione da prendere per realizzarci nella vita.
Quindi, il movimento non va fermato, bensì indirizzato.
Fermare significa tenere ferma l’energia, bloccare l’anima in un presente senza scelta.
Nel rispetto del linguaggio del corpo e del sintomo, la comunicazione terapeutica deve essere quella di invitare il movimento ad avere il coraggio a mettersi in sintonia con la giusta direzione, smettendo di agitarsi cercando di soddisfare tutte le possibili direzione e, nel fermarsi un attimo, decidere di prendere una sola direzione… quella più in sintonia con l'essenza dell'anima che abita quel corpo.
Perché l'anima sa quale direzione prendere, ma per qualche motivo si sente impaurita e ostile nei confronti di quella via, tanto da sentirsi arrabbiata con il mondo e con se stessa per non riuscirci.
Se però viene sostenuta nella scelta di camminare, seguendo la sua vera sintonia con la via, scoprirà quanta sicurezza c’è in lei nel muoversi e quanto entusiasmo riesca a vivere con l’essere disponibile a muoversi lungo l'unica via che le compete e che la renderà completa in sé e nel mondo.
Il linguaggio del corpo è vivo e dinamico, si esprime nel movimento e va espresso col giusto vocabolario e il giusto significato espressivo.
Non va fermato, bensì aiutato a muoversi nella giusta direzione che è propria di quell’anima in questo spazio tempo che sta abitando e sperimentando.
Nell'esempio della caviglia la comunicazione potrebbe essere:
"cara anima, smettila di agitare piede e caviglia, di muoverli senza direzione, separati e indifferenti rispetto il vero obiettivo. Fermati… e accetta di muoverti solo nella direzione che è in sintonia con te, così da raggiungere e unirti a ciò che realmente ti realizza in questa vita. Farlo ti porterà a vivere, in tutto e per tutto, con entusiasmo e sicurezza”.
Certo, per realizzare una simile comunicazione e trasformazione animica bisogna conoscere il linguaggio del corpo, del sintomo e dell'anima.
Ogni parte del corpo esprime dei concetti diversi che vanno gestiti con rispetto, così come alla conoscenza del linguaggio del corpo va affiancata una sincera relazione con l'anima che lo abita.
Questo è il segreto del miracolo e della guarigione.
Un ringraziamento speciale a Maria Luisa per aver contribuito a questa particolare riflessione psicosomatica.
Andrea Catanese
Counselor psicosomatico
Pranoterapeuta
Ideatore del Riequilibrio Energetico Ideodinamico®
Per informazioni puoi scrivere a: risei.coach@gmail.com
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