COME? PERCHÉ?
- Andrea catanese

- 30 ago 2021
- Tempo di lettura: 3 min

Quando qualcosa non va nella nostra vita ci poniamo spesso la stessa domanda:
perché non va? perché sto male? perché mi va tutto storto?
La cosa sconfortante è che, spesso, questa domanda non trova mai una risposta o, almeno, non trova una risposta efficace.
Questo succede perché, il "perché", ci tiene a livello mentale e ci fa creare tantissime supposizioni che ci mandano nel passato a cercare cosa è successo, quale sia l'evento che possa giustificare quello che stiamo vivendo adesso.
Questo è un atteggiamento sbagliato che non porta da nessuna parte.
La domanda che invece dobbiamo porre a noi stessi è: "come mai?"
O, ancora meglio, meglio: "come posso fare, adesso, per migliorare la situazione"?
Il passato non possiamo cambiarlo, ma possiamo prenderlo come un’esperienza attraverso la quale decidere come comportarci d'ora in poi per ottenere qualcosa di diverso.
La mente lavora proprio sulla rielaborazione del passato e la costruzione del futuro.
Per costruire un immaginario positivo che sia inizio del cambiamento, dobbiamo porci la domanda con il "come".
Facciamo un esempio:
Abbiamo un problema. Attraverso un percorso di consapevolezza, come potrebbe essere la kinesiologia somato emozionale®, scopriamo un evento nel passato che è origine della cattiva gestione del nostro problema attuale.
Tecnicamente questo processo si chiama recessione d'età.
A questo punto non importa cosa è successo realmente e starci dentro per soffrire avanti; quello che serve è porsi la domanda giusta.
Guardando quella situazione e sentendola con tutto il suo impatto emotivo (seppur controllato) poniti questa domanda: "adesso che hai gli anni che hai, se quella bambina o bambino avesse tutta la tua esperienza di adulto che oggi hai tu, come agirebbe? in che modo? Cosa farebbe di diverso per ottenere il risultato che lo fa stare veramente bene?"
Questo processo, George Kelly, lo chiamerebbe "ricostruzione di un costrutto".
Sia chiaro: tutto questo non deve avvenire a livello mentale; la rielaborazione deve coinvolgere: la vista, il corpo,
le sensazioni, le emozioni
La risposta finale deve essere vissuta in modo totale, con tutti i sensi e deve essere vincente.
Deve coinvolgere tutto te stesso e rimanere ben impressa come esperienza in tutto il tuo essere: corpo, anima e spirito.
Mettilo subito in pratica.
Pensa ad un problema che hai ora e chiedi a te stesso di portarti spontaneamente in quella situazione che ha a che fare con l'attuale problema (meglio sarebbe fare il processo con un professionista, ma ora come ora abbiamo solo questa possibilità).
Guarda la situazione che si mostra al tuo occhio interiore e poniti quella domanda di cui sopra: "come farebbe quel ragazzino/a per uscire vincente da quella situazione se avesse le conoscenze che hai oggi?"
A questo punto guardalo agire sapendo che lui è te e quindi puoi sentire tutta la forza e tutta l'emotività di quel nuovo agire e di quel nuovo risultato vincente che la sua/tua azione genera.
A questo punto racchiudi questa esperienza in un'immagine simbolica, che contiene tutto quell'evento positivo, e portalo con te in tempo presente custodendola in una parte del corpo sulla quale puoi portare la tua attenzione in qualsiasi momento della giornata per richiamare l'esperienza positiva e attualizzarla nel suo aspetto emotivo nel qui e ora.
Hai appena imparato un'efficace tecnica per gestire un problema e migliorare la tua vita.
Fammi sapere cosa pensi di questo metodo
e tra qualche giorno, dopo aver fatto l'esercizio, fammi sapere cosa sei riusicito a migliorare nella tua vita.
Per restare in contatto:
Pagina FB: www.facebook.com/risei.coach
Canale Telegram: https://t.me/Esserci
immagine presa da:




Commenti